RACCONTO

Attentati
di Giorgio Nerucci

Ho iniziato a scrivere questa lettera in risposta a molti di voi che mi hanno scritto, chiedendomi lumi sull'accaduto.
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Dopo l'atterragio/bravata dell' AUSTRIACO, con il paramotore, in Piazza San Pietro è stato un susseguirsi di notizie. Mai visti così tanti "esperti" in tecnologia radar, balistica, esplosivi, etc.

La domanda, schietta, che alcuni mi hanno posto è: "con il paramotore si possono fare gli attentati?"

Risposta: CON QUALUNQUE COSA SI POSSONO FARE ATTENTATI.

Vi ricordate dopo l'11 settembre? Neanche con una limetta per unghie ti facevano salire. Poi, a bordo, ti servivano il pasto con le posate: forchetta e COLTELLO. Venne fuori anche a "STRISCIA".

So per certo che "in un noto palazzo romano" c'era gente alquanto alterata, per usare un'eufemismo, poco dopo l'accaduto, avendo scoperto che i paramotori VO-LA-NO. "Nientemeno? E di questo passo dove andremo a finire?"

Se vi dicono "voi vi imbottite di esplosivo e poi..." rispondete sempre con un sorriso e la parola "ambulanza".

Volete fare un bel botto, senza che nessuno vi fermi, ma anzi vi facciano strada? ambulanza.
Un'ambulanza è un furgone, con elevata capacità di carico (tonnellate), stipabile di esplosivo ad alto potenziale (C4 et affini), con cui a sirene spiegate arrivate dove volete (e non avete neanche il problema di parcheggiarlo, dopo il botto). Anche in presenza di elevato rischio, a livello psicologico, le eventuali forze di sicurezza, sono più propense a
farvi strada anzichè fermarvi per chiedervi dove andate e chi siete ("un fiorino!").

Sono un'appassionato di armi e temi collegati. Seguo da tempo l'evoluzione delle tecniche di sicurezza sviluppate dagli Israeliani, che sono i migliori in questo campo (il perchè lo capite da soli, vero? Fanno tanto "esercizio"). Ebbene proprio un paio di giorni fa, uno dei loro maggiori esperti ha dichiarato che, per quanto accurati possano essere i controlli, non si riuscirà mai ad eliminare il problema dei Kamikaze. E badate bene che non lo diceva il mio barbiere, che si intende un po' di tutto e da buon Italiano-medio, riuscirebbe a far vincere sempre la nazionale calcio e risanare l'economia in tre settimane (scarse...).
Questo per sfatare il mito del "se non ci avevano pensato, adesso gli avete dato l'idea". Tranquilli: i terroristi ne pensano molte più di quelle che verrebbero in mente a chiunque. E' il loro lavoro.

Rispondo con una "chiamata all'aria" a quel tale, in quel tal palazzo romano, che ha detto: "si mettono 50Kg di esplosivo addosso, decollano, e sono infermabili".
Non hai mai visto un paramotore, e quel che è ancora più sicuro non hai MAI provato a decollarci.
50 Kg di esplosivo oltre al motore, che ne pesa quasi un'altra trentina?
Ti hanno informato che per decollare in paramotore bisogna correre? e TANTO?
E chi sei? Un'incrocio tra Ercole e Mennea?
Infermabili? E quì casca l'asino! Il paramotore è l'unico mezzo volante inseguibile correndo a piedi. Se ha un po' di vento contro devi anche rallentare la corsa, altrimenti rischi di sorpassarlo. Per abbatterlo basta un vigile urbano, armato di pistola d'ordinanza, non i Patriot! Pure con poca mira, basta beccare anche solo il disco dell'elica e dopo 5 secondi è a terra. La vogliamo dire tutta? Basta tirargli delle sassate.

Vi ho parlato dei migliori antiterroristi. Ora passiamo ai migliori terroristi: i Palestinesi (non il popolo...).
Vuoi veramente seminare il panico a livello di popolazione? Devi usare cose e mezzi COMUNI. Auto, Bus, Bar, Negozi, etc.
Perchè? Perchè altrimenti la fobia non funziona. La maggior parte della gente, non conosce neanche la differenza tra i termini parapendio e deltaplano (come si è visto dagli articoli, neanche i giornalisti...), non riesce a farsi venire la caghetta per il "paramotore-killer". Per questo usano farsi esplodere in mezzi e luoghi normalissimi.
Tutti dobbiamo andare a comprare il pane.
Tutti andiamo al bar per un caffè con l'amico.
Tutti utilizziamo i mezzi di trasporti pubblico e/o privati.
Non riesci a far fermare un Milanese dicendogli " uè! te vist' che roba?" indicandogli un tranquillo aereo di linea che sorvola alto il Duomo, eppure potrebbe esplodere o deviare rotta; ma prova a lasciare una scatola di scarpe sull'autobus...un sacchetto sotto la panchina di attesa del metrò...anche il Milanese, che per definizione "ghe nè minga de temp de perd" ha i suoi bei brividi lungo la schiena.

Conclusioni:
L'importante è sempre sdrammatizzare.
Dove non arriva il buonsenso, arriva il tempo. Quanti si ricordavano che un paramotorista era atterrato a Buckingam Palace e sulla fiaccola della Statua della Libertà ?

Non dobbiamo farci "ghettizzare", il fine ultimo deve essere quello di far percepire il volo, in TUTTE le sue forme, come una cosa positiva.
Avreste paura di qualche cosa che vi fa sorridere?

Un saluto volante
Giorgio Nerucci

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